L’amore passa, la fame no.
Mangiare è una necessità.
Mangiare intelligentemente è un’arte.
Il solo modo per imparare a cucinare è cucinare.
Il dolce dev’essere spettacolare, perché arriva quando il gourmet non ha più fame.
Stupire con tanti prodotti può essere facile per tutti, ma stupire con una cosa semplice è simbolo di genialità!
L'alta cucina non è una cosa per i pavidi, bisogna avere immaginazione, essere temerari, tentare anche l'impossibile e non permettere a nessuno di porvi dei limiti solo perché siete quello che siete, il vostro unico limite sia il vostro cuore.
Quello che dico sempre è vero, chiunque può cucinare ma solo gli intrepidi possono diventare dei grandi.
La salsa sta all’arte della cucina, coma la grammatica alla lingua.
Mia madre ama molto cucinare. Io da piccolo ero convinto di chiamarmi “assaggia”.
Le ricette in cucina sono come le sette note possono essere combinate in migliaia di modi e diventare personale e unico.
Dio fece il cibo ma certo il diavolo fece i cuochi
La cucina in tv è molto simile al porno su internet – la stragrande maggioranza del suo pubblico non potrà mai arrivare ad ripetere ciò che sta accadendo sullo schermo.
Complicare una ricetta è il modo migliore per mascherare la mancanza di talento di un cuoco.
Una ricetta diventa un piatto eccezionale grazie alla conoscenza e all’esercizio della professione;
Tuttavia, il sessanta per cento di un grande piatto è dato dalle materie prime: non ci sono grandi piatti senza grandi prodotti.
Impara a cucinare, prova nuove ricette, impara dai tuoi errori, non avere paura, ma soprattutto divertiti
In cucina e in amore servono pochi ingredienti ma buoni.
L'amore è come la buona cucina, le cose speciali nascono sempre da ingredienti semplici, ma sono rese magiche dalla fantasia.
Un cuoco è formato anche da momenti piccoli, come andare nell’orto.
Se si pensa bene, si cucina bene.
Solo chi non ha fame è in grado di giudicare la qualità del cibo.
Vivi! Vivi! Vivi! La vita e' un banchetto e solo gli idioti muoiono di fame.
- Per essere certi di venir accolti con favore dagli uomini, è meglio offrire loro del cibo per lo stomaco che per la mente.
Ho dei gusti semplicissimi, mi accontento sempre del meglio.
Il cibo è un viaggio nelle terre più lontane a portata di forchetta.
Molti grandi chef mai diventeranno grandi maestri perchè hanno paura di condividere i suoi segreti.
-La blogger
CHICHIBIO E LA GRU
Il nobile cavaliere Currado Gianfigliazzi, durante una battuta di caccia, ha preso una gru, che invia al suo cuoco Chichibio perché la cucini e la serva durante un banchetto.
Chichibio cucina la gru alla perfezione ed è pronto a servirla quando riceve la visita di Brunetta, la ragazza di cui è perdutamente innamorato.
“Chichibio, che bello sarebbe se tu volessi regalarmi una coscia di questa gru. È così appetitosa!”
“Non posso Brunetta cara, questa gru è per Currado e i suoi compagni. Se dovessi servirgliela senza una coscia mi ucciderebbe!”
Ma Brunetta non ha intenzione di farsi scappare quel banchetto prelibato e decide di provocare Chichibio:
“E tu tratti così la tua Brunetta? Se non mi farai assaggiare la gru, vorrà dire che non ti rivolgerò mai più la parola”.
Chichibio cede e dopo aver staccato una coscia dal fianco dell’animale la serve a Brunetta. Poi fa servire al nobile e ai suoi ospiti l’arrosto con una coscia sola.
Non appena se ne accorge, Currado manda a chiamare Chichibio.
“Com’è possibile che questa gru abbia una zampa sola?”
Chichibio, che non può e non vuole rivelare la verità, è costretto ad inventare una menzogna: “Tutte le gru hanno una zampa sola, signore”.
“Questo lo vedremo” sbraita Currado, in preda alla collera.
Il cavaliere non può certo tollerare di essere preso in giro da un cuoco. Così, la mattina seguente, fa chiamare Chichibio e insieme ai suoi compagni parte diretto verso il fiume.
Lì, tra le canne, avvistano un gruppetto di gru.
Gli animali sono immobili, su una sola zampa.
“Vedete signore?” disse Chichibio.
Ma il cavaliere si slancia verso le gru dimenando le braccia e gridando:
“Oh! Oh”.
Le gru, spaventate, mettono a terra l’altra zampa e scappano via.
“Ti pare che queste gru abbiano una zampa sola?” chiede Currado a Chichibio.
“Signore, avete ragione voi” rispose Chichibio “ma alla gru dell’altra sera non avete certo gridato Oh! Oh!
Se l’aveste fatto, avrebbe posato anche l’altra zampa e io l’avrei servita con tutte e due le cosce”.
A questa risposta, Currado scoppia a ridere e decide di perdonare il cuoco.
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